Vanbinsbergen Playstation
Live
(Challenge Records/Buzz)
"Vivace,
vario, esuberante, ben registrato, estremamente ben suonato, decisamente solido
da un punto di vista compositivo, fantasioso negli arrangiamenti e –
incredibile ma vero – sorprendentemente accessibile".
Solitamente,
al momento di scrivere una recensione, non stiliamo liste tanto
particolareggiate di pregi e difetti di un album, ma questa volta era diverso:
Live, della Vanbinsbergen Playstation, fa parte di quella camionata di CD
spediti al nostro piccolo ma nerboruto webzine durante i sette mesi in cui esso
si è trovato in stato di "suspended animation". La data d’uscita non
era quindi più freschissima. Che fare?
Data
un’occhiata intorno, vediamo che l’album ha già ricevuto alcune recensioni
positive, ma a nostro avviso un "rinforzino" non ci starebbe male.
Diamo
anche uno sfondo al nostro giudizio. Paragonata a quanto da noi ascoltato in
tre recenti occasioni – il trio di Mary Halvorson, la Instant Composers Pool
Orchestra e The Bad Plus – la musica contenuta in questo CD esce senz’altro
vincente, e di parecchie misure. La Vanbinsbergen Playstation non sarà
"trendy" come la Halvorson, blasonata come la ICPO, di grande
successo come i Bad Plus, ma sforziamoci di guardare i fatti.
Musicista
che sembra far centro con una frequenza che pare escludere la fortuna, la
chitarrista e compositrice Corrie van Binsbergen ha deciso stavolta di mettere
insieme un ottetto con ritmica e robusta e versatile sezione fiati (i nomi tra
un istante).
Affiatamento
già pressoché perfetto, sebbene queste registrazioni provengano – così la
copertina – dai primi due concerti effettuati dalla formazione. Da noi
frequentata e gradita soprattutto in quartetto e in solo, Corrie van Binsbergen
dimostra in quest’occasione di possedere una penna felice in grado di vestire
alla perfezione un organico dal forte sapore jazzistico. Qualche piccola
traccia di Frank Zappa e Jeff Beck (ma qui la leader è stata parca nel
riservare a se stessa uno spazio solista) e similarità che l’ascoltatore potrà
identificare secondo conoscenza (c’è qualcosa di Mingus, e per un secondo o due
ci sono tornati in mente i Nucleus a formazione allargata di Solar Plexus), ma
l’insieme non suona mai derivativo.
Durata
perfetta da album in vinile, nonostante quella percepita sembri decisamente
meno contenuta, a riprova della varietà del panorama offerto all’ascoltatore.
I
nomi. Mete Erker al sax tenore e al clarinetto basso.
Miguel Boelens al sax soprano e al sax alto. Morris Kliphuis al "corno
francese" (speriamo che in italiano si chiami così, noi lo chiamiamo
sempre french horn) e alla cornetta. Joost Buis al trombone e alla lapsteel.
Corrie van Binsbergen alla chitarra. Albert van Veenendaal al pianoforte
preparato. Dion Nijland al contrabbasso. Yonga Sun alla batteria.
La prima parte del materiale è stata registrata da Marc Shots, la
seconda da Micha de Kanter. Missaggio effettuato da Chris Weeda.
Masterizzazione a cura di Darius van Helfteren.
Suono "live" preciso, ritmica pimpante – il pianoforte
preparato fornisce un contributo timbrico non appariscente ma la cui varietà
viene fuori con gli ascolti – e front line di bell’amalgama coloristico.
Diamo un’occhiata ai pezzi.
Goofy è la bruciante apertura. Riff trascinante in levare,
"latino", si inserisce il trombone in un vivace assolo "a
incastro". Riff a chiudere.
Onderuit è breve, un arpeggio a fare da "pedale", e un
tema lirico dove la chitarra è doppiata dalla cornetta. Bel pianoforte.
The Magic Sock part 5 apre con un motivo arpeggiato, chitarra,
basso, il pianoforte a inserirsi. Entra un bel tema per sax tenore, si
inseriscono i fiati in sezione con un che di marziale e vagamente zappiano.
Assolo di tenore ben sorretto dalla ritmica (c’è un suono strano di un paio di
secondi sul tenore a 2′ 28"), tema ripreso da cornetta e fiati e seguito
da un episodio pianoforte-batteria. Torna il tema per tenore con fiati
avvolgenti.
On My Way To Central Station ha un’atmosfera "latina" in
levare, una melodia chitarristica lirica che acquista grinta, distorsione e
wha-wha, per essere progressivamente vestita da fiati "mingusiani".
Swing! Applausi!
Same Place Wrong Time apre con un tema mingusiano da big band, poi
assolo di sax tenore, con chitarra "spaziale" a fare effetti sul
canale destro, con bel contrasto timbrico. Ottimo sostegno della ritmica.
Chiude, con un tema che rimane in mente.
White Lines – Free Way ha un’apertura per sola chitarra un po’
"Spanish" in rubato, con dimensione "sound on sound" che
diremmo "frippiana" pur nelle differenze estetiche. Il lirismo del
brano va poi in direzione "angolare", alla Jeff Beck. Assolvenza
effetti, piatti, basso, poi la scansione sul piatto si fa maggiormente
regolare. Si inseriscono i fiati e il pianoforte. Tema eseguito dall’ensemble.
Una bella chiusa, emozionante.
Basil Outside – firmata da Joost Buis – è il brano dal sapore più
chiaramente jazzato dell’album. Tema per trombone, con sfondo-appoggio
fiatistico, poi in assolo. Batteria un po’ alla Han Bennink. Swing!
Als Mijn Hart De Weg Volgt apre con arpeggio, il pianoforte
preparato un po’ "gamelan", con il trombone con sordina
"growl" a basso volume accoppiato a effetti di chitarra
"orientale" sul canale destro a fare da introduzione; entra il
clarinetto basso con un tema dall’incedere non poco monkiano, si aprono i
fiati, bei passaggi scritti eseguiti all’unisono, e ottimo assolo di clarinetto
basso. Tema.
The Restless Hour ha un riff scattante, un intermezzo con fiato
(nel senso di respiro), poi il riff.
A Flower Is A Lovesome Thing – firmata da Billy Strayhorn,
arrangiata da Buis – ricorda certe pagine "classiche" come arrangiate
da Misha Mengelberg. Tema eseguito all’alto che ci ha un po’ ricordato Michael
Moore, con "ombre" di sfondo, assolo di sax alto, spazzole in
evidenza, segue un assolo di sax tenore. Torna il sax alto che riporta al tema.
Central Station ha un riff mingusiano con contrabbasso in
evidenza, trombone, piano, piatto ride, e i fiati in sezione e a incastro.
Beppe Colli
© Beppe Colli 2017
CloudsandClocks.net | Feb. 28, 2017
P. S. 1/03/17:
In data odierna Corrie van Binsbergen ci comunica che – a
differenza di quanto da noi supposto – Morris Kliphuis al french horn suona gli assolo di Goofy e Basil Outside; su The Magic Sock part 5 Miguel Boelens suona il tema e l’assolo al sax alto; su A Flower Is A Lovesome Thing Boelens esegue il tema, l’assolo è di
Mete Erker al
tenore.