Hugh Hopper
su
Elton Dean
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di
Hugh Hopper
Feb.
22, 2006
Ho
suonato per la prima volta con Elton nel 1969, quando lui si è
unito ai Soft Machine. Dopo che ambedue lasciammo il gruppo – lui nel
’72 e io nel ’73 – continuammo a lavorare insieme in numerosi progetti
– la Hugh Hopper Monster Band (’74), Hopper, Dean, Tippett, Gallivan
(’76-’77), la Carla Bley Orchestra (’77), Soft Head, Soft Heap (’78-’80),
Equipe Out (’84-’87), In Cahoots (’85-’88), Softworks (2002-4), la Soft
Machine Legacy (’04-’05), Soft Bounds (’04-’05), e anche in alcune registrazioni
saltuarie fatte insieme e in concerti di musica improvvisata.
Elton
aveva una voce sassofonistica unica sia al sax alto che a quel saxello
– lo strumento d’epoca che assomiglia a un sax soprano ricurvo – che
era un po’ il suo marchio di fabbrica. Poteva essere aggressivo, e suonare
free e scatenato, e poteva anche essere morbido e lirico, quando la
musica lo richiedeva. Il suo primo amore era la musica totalmente improvvisata,
ma era anche un compositore creativo. Ho suonato il suo pezzo Seven
For Lee in molti gruppi, con lui e anche nei miei gruppi. La sua big
band, Ninesense, ben presentava alcuni dei suoi dinamici arrangiamenti
per altri strumenti.
Abbiamo
passato molti giorni in tour insieme in Europa, negli Stati Uniti e
in Giappone, dividendo spesso la stanza d’albergo. Era una persona ricca
di umorismo, con un gusto per il grottesco. Amava quell’aspetto nei
film e nei libri. Personaggi grotteschi, cospirazioni… Era molto fedele
ai suoi amici musicisti, ma aveva poco rispetto per chiunque altro facesse
parte della "industria" della musica, particolarmente se pensava
che stessero ricevendo dei soldi che riteneva appartenessero ai musicisti.
Negli
ultimi anni della sua vita ha sofferto in misura crescente di cirrosi
epatica (una volta mi disse che aveva sempre bevuto a partire dall’età
di diciannove anni) e negli ultimi due anni era diventato fisicamente
sempre più debole, nonostante il suo suonare fosse forte e creativo
come sempre. A sentirlo suonare non avresti mai pensato che era malato.
L’ultima volta che ho suonato con lui è stato in Francia nel
dicembre del 2005, tre concerti con la Soft Machine Legacy. Il nostro
ultimo concerto insieme è stato a Nizza. Proprio l’ultimo concerto
di Elton. Alcuni giorni prima avevamo suonato a Parigi, al New Morning,
e il concerto è stato filmato per un DVD, insieme a interviste
e riprese fatte nel retropalco. Sarà per lui una commemorazione
toccante e appropriata.
Ci
saranno concerti in suo onore al Triton a Parigi il 27 maggio e anche,
da qualche parte, a Londra.
©
Hugh Hopper 2006
(Traduzione di Beppe Colli)
CloudsandClocks.net
| Feb. 22, 2006