The Doors
The Singles

(Rhino)

E così, proprio quando avevamo perso ogni speranza, quello che per tanti anni abbiamo desiderato si materializza all’improvviso davanti ai nostri occhi, per di più a un prezzo stracciato. Oppure no? Beh, dipende.

I fan storici dei Doors hanno da tempo imparato a diffidare, e con ragione. Basterà ricordare il pasticcio – o, se preferiamo, l’imbroglio – dei nastri del Matrix.

Ma la speranza di una raccolta con tutti i singoli del gruppo, ovviamente tratti dai nastri originali, non è mai morta, anche se con il passare degli anni – che lentamente si sono cumulati in decenni – ognuno è stato in grado di rendersi conto da sé che se una tale cosa fosse stata possibile l’avremmo già vista in vendita da tempo.

A occhio, diremmo che questa è la migliore approssimazione realisticamente possibile. Il che non implica che l’operazione sia del tutto esente da difetti – intendiamo riferirci a difetti "obiettivi", non a pareri assortiti – ma ci sentiremmo di dire che l’operazione può essere sostenuta.

Ovviamente molto dipende dalla trascorsa familiarità e dal famoso "livello di attenzione" di ognuno – c’è stato chi ricordava che tra le cose che differenziano la versione su singolo di The Unknown Soldier da quella contenuta sull’album Waiting For The Sun c’è un colpo di fucile diverso. Ce n’eravamo mai accorti? Sinceramente, no.

Nessun problema per chi si accosta a questo materiale conoscendo poco o nulla, a patto di capire correttamente che queste sono le canzoni come apparse su singolo, quindi a volte diverse, poco o molto che sia. Non si chieda quindi dove sono finiti gli assolo di Light My Fire.

La prima cosa da dire è che la rimasterizzazione, opera dello storico tecnico del gruppo, Bruce Botnick, è assolutamente spettacolare: niente compressione, niente "brickwalling", un suono che ci invita a mettere l’amplificatore a "11" e a sommergere i vicini di "chaos & disorder".

La raccolta è disponibile in tre edizioni: quella in doppio CD, quella in doppio CD più Blu-ray (di cui nulla sappiamo) e – per la serie "il minchione e i suoi soldi prendono presto strade diverse" – un cofanetto di 45gg. tali e quali originali garantiti.

La definizione "tutti i singoli" va presa alla lettera: sono tutti i singoli, anche – ahimè – quelli della formazione a tre degli album Other Voices e Full Circle che mai più si vorrebbero sentire. Il secondo CD comprende anche alcuni singoli dei Doors tratti da album postumi quali An American Prayer e Alive, She Cried. In chiusura d’opera, quattro brani famosi in una versione mono preparata al tempo per le radio. Ed è un ascolto spettacolare.

Settantotto minuti di durata, e ventisei pezzi – dall’esordio di Break On Through (To The Other Side) a quella Changeling che apriva l’ultimo lavoro del gruppo – tratti dai sei album di studio. Ma qui la parola "tratti" è poco appropriata: non pochi singoli, infatti, hanno preceduto gli album. E dunque al tempo ci si chiedeva da dove fosse spuntata quella voce che nel finale di Touch Me diceva "Stronger than dirt!". Si notava che la citazione monkiana presente su We Could Be So Good Together era adesso eseguita da organo e voce, invece che dal solo organo. Mentre il finale di The Unknown Soldier era diventato più "cinematografico".

Come c’era da aspettarsi, dato il prezzo, la confezione è spartana, senza un libretto, e con una copertina davvero ingiustificabile tanto sembra tirata via. Ci sono però i nomi di alcuni degli strumentisti aggiunti, nonché le date di uscita di singoli e album.

Sono soprattutto i singoli "tratti" da The Soft Parade – ma in realtà apparsi prima della pubblicazione dell’album – a mostrare un missaggio più "rock" e "d’impatto" di quello con il quale abbiamo oggi maggiore familiarità. Interessante vedere come man mano che si va avanti – da Touch Me/Wild Child a Wishful Sinful/Who Scared You a Tell All The People/Easy Ride – i brani comincino a suonare più simili a quello che abbiamo poi ascoltato su The Soft Parade (un album, sia detto di passata, la cui realizzazione non ci è mai parsa tanto lineare quanto le dichiarazioni ufficiali, peraltro non poco contrastanti, ci hanno fatto credere).

Interessante ricordare quanto le "facciate B" fossero diverse e a loro modo coraggiose: Break On Through/End Of The Night, Light My Fire/The Crystal Ship, Hello, I Love You/Love Street.

Curioso ritrovarsi ad "ascoltare" questi brani intenti a dialogare radiofonicamente con quanto veniva trasmesso al tempo.

Dopo aver ascoltato più volte il primo CD ci siamo chiesti: Cosa ci piacerebbe dire a Bruce Botnick, se potessimo? Ecco qua:

a) i primi dieci brani – sono cinque singoli mono – sembrano avere un pizzico di "splendore digitale" in più del necessario, sotto forma di riverbero o qualcosa di simile, la qual cosa ci pare renderli meno "misteriosi" di quanto ricordiamo, e questo è vero soprattutto per quelli tratti dal primo album;

b) cosa è successo a Wishful Sinful? A noi suona strana. E da dove spuntano quelle note di oboe (d’accordo, è un English Horn, della stessa famiglia ma una quinta sotto) più forti della voce di Morrison? Il nostro 45gg. non è quello originale americano, ma quale arrangiamento non cercherebbe di "mascherare" quei picchi sgraziati? Che è quello che fa la nostra copia dell’epoca, in un glorioso "Italian pressing".

Beppe Colli


© Beppe Colli 2017

CloudsandClocks.net | Sept. 29, 2017