Didkovsky/Hemingway/Lytle
Swim This
(Punos Music)
Nel corso
dei circa quarant’anni della sua esistenza – cioè a dire, da quando ha
iniziato a percepire se stessa quale diversa e separata da quell’improvvisazione
che era parte costitutiva del (cosiddetto) Free Jazz – la musica improvvisata
ha avuto modo di dividersi e differenziarsi in tutta una serie di approcci
che ne rendono sovente problematica l’individuazione come "genere" se
non
"in negativo": ossia, per quel che essa non è. Fatto salvo il retroterra
che viene sovente riportato alla luce, sia esso "jazz" o (con frequenza
che diremmo essere stata crescente con il passare del tempo)
"classico-contemporaneo", ci pare di poter dire che due tra i più
importanti motori turbo del mutamento di questa musica sono stati la possibilità
di registrazione e l’esistenza del computer quale oggetto dal prezzo abbordabile:
laddove la prima ha creato le possibilità di un ascolto (ex post)
"esterno" all’azione, mentre il secondo ha consentito di estendere
al software strategie improvvisative frutto di logiche in grado, sol che
lo si voglia, di originare anche il caso (e qui diremmo Voyager di George
Lewis l’esempio maggiormente noto).
Detto
che il rapporto segnale/rumore del CD è senz’altro più favorevole a una
fruizione serena di questi ambiti musicali di quanto non fosse quello del
vecchio vinile, magari fatto un po’ in economia, dobbiamo ammettere che
nel corso degli anni abbiamo trovato sempre più consona ai nostri gusti
la frequentazione di album che incorporavano un approccio "teleologico" nel
senso di Evan Parker (si vedano gli album da lui incisi con l’Electro-Acoustic
Ensemble); fermo restando che abbiamo sempre cercato di assistere al maggior
numero di concerti possibile, con esiti a volte memorabili – un esempio
luminoso è dato dall’esibizione del quartetto costituito da Looper & John
Tilbury cui abbiamo assistito lo scorso anno.
Ma cosa
attendersi da un CD registrato dal vivo i cui titolari rispondono ai nomi
di Nick Didkovsky, Gerry Hemingway e Michael Lytle? Didkovsky è ovviamente
noto per il suo essere compositore, chitarrista e primus inter pares della
formazione statunitense denominata Doctor Nerve, di cui Lytle è l’eccellente
clarinettista; certamente ricordato dai più nelle sue vesti di batterista
del bellissimo quartetto braxtoniano degli anni ottanta, Hemingway vanta
invece una copiosa discografia di buona qualità.
Swim
This è stato registrato dal vivo il 19 marzo del 2006. Una registrazione
davvero impeccabile, grazie alla quale è possibile gustare particolari
quasi iperrealistici quali i piatti squillanti che nella traccia 2 fanno
seguito a quella parte di chitarra (è a 5’35") che nel susseguirsi
degli ascolti abbiamo cominciato a ricordare quale "il momento Pinball
Wizard" (!).
L’album
è diviso in due parti di lunghezza quasi equivalente, per un totale di
un’ora abbondante. La seconda parte è senz’altro quella più vicina a quanto
(inconsapevolmente) ci aspettavamo, con la batteria e il clarinetto estroversi
di 6, la chitarra e i fuochi d’artificio del trio di 7, e una certa eleganza
"cool" del clarinetto in 8. In realtà il CD si è rivelato una fonte
di continue sorprese, tali che a due settimane dal momento del taglio del
cellophane ci troviamo a individuare nuovi particolari. Dire che l’insieme
è stratificato sarebbe un eufemismo (ma non si tragga da ciò l’impressione
di un suono confuso!). Il fatto è che alla batteria, ai clarinetti e alla
chitarra
"tabletop" (va bene se diciamo "sdraiata"?) vanno aggiunti
i nastri pre-registrati di Lytle e il software "fatto in casa" di
Didkovsky. E qui i conti saltano.
In questo
senso potremmo definire la seconda parte quale un’elegantissima
"risoluzione" (fonti per la maggior parte individuabili, incedere
decisamente comprensibile) di una prima parte largamente imperscrutabile
nonostante la sua trasparenza sonora, laddove spesso nessuno dei suoni che
si ascoltano è agevolmente riferibile a uno strumento individuabile, mentre
a volte ascoltiamo due clarinetti suonare contemporaneamente.
Uno dei
sensi che è possibile individuare rimanda alla dimensione "densità".
Un altro al (tanto abusato) concetto di "sorpresa". E va da sé
che tutto quanto presuppone la nozione di "maturità" (quante
le opzioni scartate!). Resta certo che Swim This è un album di spessore
poco comune. Unica avvertenza: "astenersi frettolosi".
Beppe Colli
© Beppe Colli 2007
CloudsandClocks.net | Mar. 12, 2007