Chris Cutler
Twice Around The Earth
(ReR)
Non
appena saputo dell’imminente apparizione di un nuovo album solo di Chris
Cutler abbiamo sperato trattarsi del seguito del (pochissimo apprezzato)
CD intitolato Solo pubblicato tre anni fa: un album che presentava un’esplorazione
ricca e complessa – ma mai in grado di suscitare timore – del suo set
percussivo elettrificato. Invece no, Twice Around The Earth è
una cosa del tutto diversa, per più versi derivante da un progetto
del quale ci eravamo completamente dimenticati: Out Of The Blue Radio.
Per
metterla in un guscio di noce (il libretto del CD spiega tutto fin nei
minimi dettagli), Cutler ha chiesto a molte persone di tutto il mondo
di registrare mezz’ora di suoni continui di loro scelta ma che si verificassero
tra le 23:30 e mezzanotte, ora di Londra. Tutto è stato successivamente
trasmesso da Resonance FM. Avendo ricevuto richiesta da parte dell’emittente
austriaca ORF Kunstradio di produrre un "best" del programma
Cutler ha invece scelto di creare un collage sonoro selezionando alcuni
elementi per mezzo di una procedura casuale per poi operare a orecchio
un lavoro di editing e crossfading.
Questo
è sostanzialmente il contenuto del primo pezzo del CD, Twice
Around The Earth. Logica e procedure per molti versi simili sono alla
base dell’altro pezzo lungo, Blue Winter. La traccia rimanente, Lux,
funge in un certo qual modo da interludio.
Dobbiamo
qui confessare di non essere affatto stati in grado di capire cosa si
intenda con questo CD. Intendiamoci, il punto di vista teorico è
molto chiaro. Per citare dal libretto: "Quello che il programma
radio e queste composizioni hanno in comune è la credenza che
il suono, se preso per come viene e adeguatamente dotato di una cornice,
genererà sempre struttura, interesse e significato". E più
avanti: "Il risultato comincia a dire qualcosa sull’udire e l’ascoltare;
su ciò che è musicale e ciò che potrebbe esserlo,
e naturalmente sul lavoro spontaneo del cervello, che ricerca senza
sosta schemi e coincidenze". E: "Garantisco che più
ascolterete più struttura e senso emergeranno".
Questo
ci è indubbiamente chiarissimo. Quello che non ci è chiaro
è il motivo per cui si suppone che chi scrive debba ascoltare
questa roba – eccezion fatta per il motivo che questo è un CD
di Chris Cutler (questo essendo per chi scrive l’unico senso in cui
i suoni che appaiono sul CD hanno "una cornice adeguata").
E’ ovvio che più ascoltavamo e più struttura e senso emergevano.
Ma di un tipo banale, quasi casuale. E in effetti il tutto suonava come
dei frammenti casuali che qualcuno aveva sottoposto a un processo accurato
di editing/crossfade – che è proprio quello che è. E’
vero che il CD è sottotitolato "An experiment in listening",
e abbiamo anche letto qualche articolo che esplorava questo tipo di
connessioni, soprattutto per ciò che concerne la visione. Ma
per questo genere di cose un laboratorio dovrebbe essere un luogo più
appropriato di un negozio di dischi, no? (Non vogliamo neppure cominciare
a pensare al tipo di conseguenze commerciali che seguono da questo tipo
di atteggiamento.)
A
un certo punto dell’album possiamo sentire Street Fighting Man dei Rolling
Stones. Questo ci ha riportato alla mente il periodo in cui ci capitò
di interrogarci sui numerosi suoni ambigui presenti su questo pezzo,
in special modo la chitarra (elettrica?). Ma ci interrogavamo in proposito
perché ci piaceva il pezzo e trovavamo i suoi suoni stimolanti,
non perché fosse un esercizio in qualcosa. (Speriamo inoltre
di non sentire il motivo per piano che appare ripetutamente su Lux mai
più nella vita.)
Beppe Colli
© Beppe Colli 2005
CloudsandClocks.net | April 12, 2005