Cram
For A Dog
(Brokken Records)
La prima
cosa che ci è venuta in mente durante l’ascolto di For A Dog è stata pressappoco "C’è
davvero tanta buona musica in giro, e noi non ne sappiamo niente".
Che, lo ammetteremo subito, non è un pensiero particolarmente profondo
o originale. Tuttavia esso rispecchia molto bene la nostra sensazione di
stare ascoltando qualcosa di piacevole e di ben fatto, non terribilmente
innovativo o rivoluzionario, ma quasi sempre in grado di trascendere –
diremmo principalmente in virtù di una fantasiosa scioltezza esecutiva
– i limiti di un linguaggio.
E non
avremmo mai saputo dell’esistenza di quest’album se non l’avessimo trovato
nella buca delle lettere. La sicurezza che traspare dai "solchi" ci
dice però di un lungo cammino, cosa immediatamente provata – oltre che
dal foglietto che accompagnava il CD, e da un salto in Rete – dal fatto
che il nome della chitarrista Corrie van Binsbergen, che diremmo "prima
inter pares" del quartetto che va sotto il nome di Cram, risultava
immediatamente familiare a un amico dai gusti notoriamente selettivi con
il quale ci trovavamo a fare quattro chiacchiere; e il fatto che non sembrasse
serbare un cattivo ricordo delle passate imprese della musicista ci confortava
nella nostra opinione.
La musica
contenuta in For A Dog è senz’altro classificabile alla voce
"jazz-rock" o "fusion". E questa, ce ne rendiamo conto,
è una descrizione che – pur sostanzialmente veritiera, a onta dell’estrema
variabilità interna delle categorie – chi scrive per primo troverebbe tale
da scoraggiare esplorazioni ulteriori, correndo l’anno 2008. Invece, con
giusto un paio di eccezioni – un’aria "orientale" di troppo, degli
unisono sax soprano/chitarra che oggi possono suonare solo come dei cliché
– diremmo che almeno per questa volta è la freschezza a vincere. Complice,
ovviamente, l’ottimo arsenale esecutivo della van Binsbergen, che in un paio
di occasioni ci ha ricordato Jeff Beck e Frank Zappa.
Ben registrato
(da Chris Weeda), con un suono alquanto "naturale", l’album presenta
un affiatato quartetto: Rutger van Otterloo ai sassofoni, Arend Niks alla
batteria (suonata spesso con le spazzole) e Mick Paauwe al Babybass; si
aggiungono in qualche brano Hein Offermans al contrabbasso e Carlo de Wijs
all’organo Hammond (quello vero del bel tempo che fu, o una sua moderna
versione aggiornata, ancorché di tipo hardware? Non sapremmo dirlo: il
rotare del Leslie sembra vero, ma l’effetto "percussion" ci è
parso un po’ troppo regolare rispetto al nostro ricordo; sfortunatamente
il nostro CD player è andato in riparazione durante le session di ascolto
di For A Dog, e il suo temporaneo sostituto non è in grado di risolvere
simili quesiti).
Bella
l’apertura di Next Day: atmosfera "ipnotica", ostinato basso/batteria,
lento tema sax soprano/chitarra, quest’ultima con assolvenze di volume
e sorprendente squarcio di armonici; batteria con le spazzole su rullante,
piatti e tom; belli – e brevi – gli assolo chitarristici, con echi e silenzi.
Breakfast
presenta un unisono sax soprano/chitarra con wha-wha, un tema gioiosamente
fusion e un assolo brioso del soprano; il tutto non è troppo lontano da
un Jukka Tolonen d’annata.
Penguin
Village è una bossa con sax tenore, bel tema, buon assolo di chitarra con
eco e sax "soffiato".
De Trein
Naar Ulan Bator è brano dall’aria "orientale" un po’ da cartolina,
spazzole vivaci sui tom e un buon assolo di sax baritono.
Blues
For Penelope ha un’apertura affidata ad assolvenze di volume sulla chitarra
e all’Hammond non troppo lontana da certe cose Jeff Beck/Tony Hymas, con
andamento "rubato", echi e stiramenti di corda. Bel tema per
sax soprano. L’assolo di chitarra ricorda invece Frank Zappa, per modi,
scale e wha-wha strozzato, con qualche traccia di Jeff Beck e un pensiero
a The Deathless Horsie.
Hop è
un breve e brioso calypso, con sax baritono, spazzole e chitarra pungente
con slide, davvero bello.
Wrong
Train è una vivace bossa, con buon solo di sax soprano e chiusura affidata
al baritono.
Downunder
vede la presenza del contrabbasso. C’è un tema "cantabile" affidato
al sax baritono, poi una bella sezione B. Segue un ottimo assolo di chitarra:
anche qui il timbro vira decisamente in direzione di Frank Zappa, ma l’andamento
ha molto di Jeff Beck e delle sue tipiche variazioni sul tema (esempio
classico, ‘Cause We’ve Ended As Lovers).
Kortjakje
ha un agile andamento fusion, assolo di sax soprano, Hammond con Leslie.
Een Stukje
Structuur è risultato essere tra i nostri favoriti: bel tema spigoloso/angolare
su un ostinato ritmico, bell’assolo di chitarra quasi
"rovesciato", buon sax baritono, e per un attimo vengono in mente
i Gentle Giant.
Molto
bello For A Dog: Hammond, contrabbasso e chitarra, si sviluppa in melodia
(quasi una Sleep Dirt), con bella chiusa di organo.
Silver
è fusion garbata e orecchiabile, con un buon assolo di sax soprano.
The Lake
Isle Of Innisfree è la bella chiusa con la chitarra in arpeggiata solitudine.
Beppe Colli
© Beppe Colli 2008
CloudsandClocks.net | June 19, 2008