Andrew
Bird
Weather
Systems
(Righteous
Babe)
Ovviamente
ignoriamo l’opinione del lettore, ma l’etichetta "Americana" ci
è sempre parsa confusa e di scarsissima utilità (per non parlare
di quella di "alternative country" – va bene che ci si deve distinguere
dal country "moderno" à la Shania Twain, ma quando gli album
di ispirazione sembrano essere Exile On Main Street dei Rolling Stones o il
"country immaginario" di Muswell Hillbillies dei Kinks…). E le
nostre perplessità non sono certamente diminuite quando, alcuni anni
fa, abbiamo avuto modo di vedere dal vivo Will Oldham (sapeva appena tenere
in mano lo strumento); né quando abbiamo ascoltato un album dei lodatissimi
Hem (Rabbit Songs), che si è rivelato essere di pregevole fattura ma
di una noia mortale. E ci piacerebbe conoscere l’opinione degli estimatori
del genere a proposito del recentemente ristampato On The Beach di Neil Young
(anno 1974) o della coraggiosissima esplorazione degli idiomi effettuata dai
Biota su Tumble (1989).
Com’è ovvio, quindi, strada in salita per questo Weather Systems
di Andrew Bird, violinista e cantante già con gli Squirrel Nut
Zippers e autore di una già discreta discografia a proprio nome.
Il disco non è affatto brutto: sono canzoni semplici che godono
della vocalità distesa di Bird, anche espressivo fischiatore
(!) e discreto violinista (affiora a tratti una somiglianza con la vocalità
di Jeff Buckley, vedi il brano che dà il titolo all’album). Versatili
le percussioni di Kevin O’Donnell, garbate la voce e la chitarra acustica
di Nora O’Connor, senz’altro non comuni i trattamenti del produttore
Mark Nevers (Lambchop, Will Oldham), in grado di fornire agli strumentali
una spazialità cinematografica. E che i brani di Bird abbiano
una certa caratura viene indirettamente dimostrato dalla cover di Don’t
Be Scared degli Handsome Family, dall’andamento senz’altro più
prevedibile. Allora? Mentre non troviamo dei veri difetti non troviamo
in quest’album nemmeno dei veri pregi in grado di rendercelo significativo,
oltre che piacevole (il libretto non riporta i testi, e nemmeno la Rete).
Beppe
Colli
©
Beppe Colli 2003
CloudsandClocks.net
| Aug. 26, 2003