Arrivederci!
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di Beppe Colli
May 12, 2021
L’estate che torna, le tinte che virano al giallo, i ristoranti che riaprono,
tutto sembra gradualmente ritornare alla normalità.
Proprio ieri i gestori del lido che siamo soliti frequentare
ci comunicavano l’imminente riapertura – il 3 giugno – e la bilancia da noi
consultata ci diceva che perdere un po’ di peso non sarebbe male. E anche i
costumi da bagno hanno bisogno di essere rinnovati. E’ tempo di mettere il naso
fuori.
E così, come tutte le cose belle, anche queste nostre
chiacchierate settimanali terminano qui. Sembra ieri – era la fine di settembre
– e ci pare di poter dire di avere svolto il nostro compito con diligenza.
Mentiremmo se dicessimo che
l’esperienza è stata ricca di soddisfazioni, anche se quanto appurato non si
discosta poi troppo da quanto da noi congetturato fin dall’inizio. Ma una cosa
è supporre, un’altra constatare.
Non è questione di numeri, tutto sommato il traffico poteva
anche andare. Ma ovviamente non era quello il punto, qui non vendiamo
pubblicità né facciamo marchette.
La quantità del feedback è stata davvero minima – amici
musicisti essendo pressoché la sola eccezione – e quel poco che c’era sembrava
rivelare una preoccupante disabitudine all’approfondimento, oltre a confermarci
che tanti mali da noi temuti si sono ormai stabilmente accomodati nel corpo
dell’ospite, che non si avvede neppure più di soffrirne.
Posto che la formula "all you can eat" ha già
fatto abbastanza danni, abbiamo notato una certa "callosità" degli
animi, una tirchieria diffusa come un cancro. Ed è una tirchieria da intendersi
in senso letterale – Scrooge non ha più nulla da insegnare a nessuno – ma che
come sempre accade con gli avari si estende poi alla sfera degli affetti e del sociale,
in una glorificazione del "particulare" che – perdonate l’espressione
– fa veramente un po’ schifo.
Molti amici musicisti sono rimasti a dir poco stupiti
nell’apprendere che il nostro pezzo intitolato Lo stato dell’industria musicale
aveva battuto ogni record di cliccaggio, posizionandosi prossimo allo zero.
Quello che molti lettori non sembrano aver capito è che noi
non soffriamo di solitudine, né sentiamo il bisogno irrefrenabile di comunicare
il nostro punto di vista su nulla. L’impegno che abbiamo messo in questo lavoro
si giustifica solo in una cornice sociale.
La recente pandemia ha illustrato fin troppo bene quanto
poco il singolo si senta "cittadino", con una lunga sfilza di
"diritti" da essere garantiti "a prescindere" mentre il
singolo si sente in diritto di fare come gli pare.
(Mettiamo tra parentesi l’eventualità, paventata da molti
esperti, che il ritorno alla normalità in una modalità "sfrenata"
prepari una pandemia con variante più aggressiva per il 2023.)
Di recente un nostro amico ci suggeriva di considerare i
nostri pezzi come "messaggi nella bottiglia". Ma noi non abbiamo
bisogno di aiuto!
Ci vediamo al mare.
© Beppe Colli 2021
CloudsandClocks.net | May 12, 2021